Sindaco, come è cambiato il ruolo dei paesi montani negli ultimi anni?

Il nostro è  da sempre un paese a vocazione turistica, abitato tutto l’anno, la particolarità è che dei 460 abitanti, circa il trenta per cento ha meno di trent’anni. Questo dato, soprattutto dopo il Covid, ha permesso di far conoscere il nostro Comune e, in generale le Valli di Lanzo, anche tra un pubblico di giovani.

Come è cambiata l’offerta turistica post-pandemia?

Ala di Stura ha una storia antica, anche dal punto di vista turistico, meta di villeggiatura già nei primi del ‘900. È conosciuto come il paese delle Meridiane, i suoi alberghi storici sono il fiore all’occhiello della Valle, ma recentemente sono nate anche numerose altre attrazioni che, con “formule turistiche”, sono diventante davvero alla portata di tutti: dai ristoranti ai B&B, dalle proposte culturali ai sentieri in mezzo alla natura,  soprattutto nel periodo estivo.

In un mondo sempre più interattivo come si concertano le nuove tecnologie con le piccole realtà territoriali montane?

Il Comune è presente sui principali social e le associazioni culturali e musicali che abbiamo creato propongono numerose attività, corsi e momenti di condivisioni per tutte le fasce d’età. Ala di Stura inoltre è una “realtà a km0”, con uno sguardo sempre attento al moderno e al contemporaneo. In questo momento storico, di crisi economica, di post Covid, e di crisi climatica, la nostra Amministrazione sta affrontando la complessità, che ricade inevitabilmente anche sulle attività commerciali, affitti, alberghi, chiusura degli impianti sciistici e difficoltà di viabilità in alcune zone delle Valli. In un anno di scarse precipitazioni nevose, che ha portato un calo sostanziale di villeggianti e turisti stiamo cercando di continuare ad essere attrattivi, il nostro obbiettivo è essere una “montagna di prossimità”, rivolta a giovani e famiglie.