HomeDai TerritoriBurolo. Cominetto indifesa dell'acquedotto municipale alla Camera

Burolo. Cominetto indifesa dell’acquedotto municipale alla Camera

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Il 4 marzo scorso, durante un’audizione della Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, il Sindaco di Burolo, Franco Cominetto, ha presentato le posizioni del suo Comune e di altri piccoli comuni italiani (Palazzo e Strambinello) riguardo alle proposte di legge C. 1056 e C. 1133, che mirano a modificare l’articolo 147 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di gestione autonoma del servizio idrico integrato. Cominetto, in qualità di Presidente della sezione della Città Metropolitana dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia (ANPCI), ha sottolineato l’importanza di garantire la salvaguardia delle gestioni idriche esistenti, che si distinguono per qualità ed efficienza, anche in contesti montani e vincolati.

Il Sindaco ha evidenziato come la normativa attuale possa generare incertezze interpretative, ostacolando la possibilità per i piccoli comuni di gestire autonomamente i propri acquedotti. In particolare, ha fatto riferimento alla domanda di salvaguardia presentata nel 2016 all’Autorità d’ambito Torinese (ATO 3), sottolineando che la legge prevede la tutela delle gestioni “esistenti” che meritano di essere preservate. Cominetto ha criticato l’interpretazione restrittiva dell’ATO 3, che ha negato la salvaguardia al Comune di Burolo, sostenendo che tale decisione non tiene conto delle peculiarità delle gestioni di fatto.

Per affrontare queste problematiche, il Sindaco ha proposto l’adozione di una norma di “sanatoria” che consenta ai piccoli comuni di regolarizzare le loro gestioni idriche, anche se non coprono tutti i segmenti del servizio. Ha inoltre richiesto una riduzione degli adempimenti burocratici imposti dall’ARERA e l’accesso a finanziamenti regionali, statali ed europei per garantire investimenti necessari a mantenere la continuità del servizio, specialmente in periodi di siccità.

Cominetto ha concluso il suo intervento esprimendo la necessità di un approccio legislativo che supporti i piccoli comuni nella gestione del servizio idrico, affinché possano continuare a operare in modo efficace ed efficiente, preservando al contempo il patrimonio idrico pubblico.

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